Ceramiche tradizionali        

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Religione
Shintoismo

Quando tempo fa lessi la mia prima guida turistica sul Giappone (National Geographic), rimasi colpito da una frase introduttiva ad un breve paragrafo dedicato alla religione:

"... si dice che un giapponese nasce shintoista, ... e muore buddista. ...
Oltre il 90% dei giapponesi pratica lo Shintoismo per il battesimo ed il matrimonio, mentre il Buddismo viene di solito riservato alle cerimonie funebri."


Questa pagina è dedicata nello specifico allo SHINTOISMO che, nel paragrafo seguente, ci viene illustrato da un articolo inviato da Marco Milone (che ringrazio) in collaborazione con www.shintoismo.com (dove potete trovare utili approfondimenti). Le foto di fianco sono state scattate durante i miei viaggi in Giappone.

Christian - www.daisuki.it


Lo shintoismo prevede l'adorazione dei Kami, divinità intese come entità al di sopra di se stesse piuttosto che come divinità nel senso occidentale: anche le persone illustri, gli eroi e gli antenati divengono oggetto di venerazione dopo la morte, e vengono ossequiati con il suffisso onorifico mikoto.
Dal punto di vista filologico la parola Shinto aussume il tao cinese come secondo kanji: shinto nasce dall'unione dei due kanji (shin, divinità) e (tō, strada, o in cinese tao), e dunque shintoismo potrebbe tradursi come "la via degli Dei".

Le origini dello shintoismo non sono mai state ben accertate, a causa dell'assenza di documentabili prove archeologiche antecedenti il regno di Suiko(1) (593-628 d.C.).
L'esistenza di matsuri(2) viene dimostrata dalle descrizioni presenti nel Nihonshoki(3) e nel Kojiki(3), dove peraltro si parla di primitivi templi, fatti di rocce e alberi, come pure di urne cerimoniali, oltre che di riti in occasione di eventi tattici, quali l'avanzata dell'esercito in zone impervie.
I villaggi del periodo Yayoi(4) si servivano di luoghi naturali come yorishiro(5), oggetto capace di attrarre i kami, conferendogli una forma fisica; dunque, possiamo vedere proprio negli yorishiro la prima forma di jinja (templi shintoisti), in particolare nei shimenawa (grandi alberi circondati da una fune sacra), negli iwakura (formazione rocciosa usata come forma di terreno sacro), e negli iwasaka (altare di pietra). I primi matsuri erano fortemente legati al ciclo dell'agricoltura: il significato dell'alternarsi delle quattro stagioni ancora oggi viene spiegato attraverso i toshikoshi (年越し, riti di passaggio dell'anno).
Di contro, al di là dell'interesse storico-culturale, l'assenza di provate informazioni storiche non influenza nettamente questa dottrina, che a differenza di altre non è stata fondata, nè tantomeno nasce come rivelazione divina.

La dottrina shintoista si è evoluta nel tempo e continua a evolversi, grazie alle riflessioni di intellettuali e a disquisizioni teologiche. Anche per effetto di questo, lo shintoismo ha sviluppato profonde connessioni con le tradizioni locali delle singole regioni, e nel nel periodo moderno, si andrà oltre, assistendo a vere divisioni da quella che era la religione tradizionale, con l'emergere di sette e nuove religioni ispirate allo shintoismo, fortemente legate alle idee del promotore.
Tutte le idee di base sono le credenze popolari, come trasmesse nel testi sacri, oltre che la visione etica sviluppata nel corso della storia dello shintoismo, che fondamentalmente si basa sui seguenti concetti: l'eternità dello spirito umano e l'aldilà intenso come un livello esistenziale superiore, la disponibilità verso gli altri, la venerazione dei kami intesa come forma di armonizzazione e di pacificazione della mente, il culto templare come forma di comprensione dell'universo intorno a sé, e la natura intesa come massima espressione del divino.

Anche per quanto attiene ai testi sacri, lo shintoismo si differenzia fortemente dalle religioni più conosciute per l'assenza di un corpus di testi sacri dove vengono spiegati intergralmente gli insegnamenti: vengono adottate le espressioni shintō koten (classici shintoisti) o shinten (testi sacri) per indicare i vari libri contenenti i concetti fondamentali di questa religione, e in particolare nel Kojiki e nel Nihon shoki viene spiegato il rapporto tra gli umani e le divinità, e viene tracciata la genealogia di quel popolo di cui si parla nei testi, enunciando anche le origini divine dell'imperatore.

Marco Milone - www.shintoismo.com


(1) Suiko: imperatrice giapponese.
(2) Matsuri (fonte www.shintoismo.com): interpretazioni dell'etimologia della parola matsuri 祭り dimostrano che deriva dal verbo matsurau, che significa servire o sottomettersi a un kami. Attraverso il rituale, i kami accrescerebbero la propria forza spirituale, e gli umani trarrebbero giovamento dai suoi poteri.
(3) Kojiki e Nihonshoki (fonte www.shintoismo.com): due dei principali testi shintoisti. Nel Kojiki e nel Nihon shoki viene spiegato il rapporto tra gli umani e le divinità, e viene tracciata la genealogia di quel popolo di cui si parla nei testi.
(4) Periodo Yayoi (fonte wikipedia): era della storia giapponese che va dal 300 a.C al 250 d.C.
(5) Yorishiro (fonte www.shintoismo.com): oggetti concreti in cui si manifestano i kami.

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Alcuni templi shintoisti:
- ISE JINGU, considerato il più importante ed antico santuario shintoista (prefettura di Mie - KANSAI);
- MIYAJIMA (l'isola santuario) e ITSUKUSHIMA (famoso tempio shintoista edificato su palafitte)

Alcune tra le particolarità/caratteristiche che potremmo vedere nei santuari shintoisti:
- TORII, le porte di ingresso ai templi, formate da due colonne ed una trave orizzontale sulla cima;
- KOMAINU, statue di cani-leoni, a difesa dell'ingresso del santuario;
- FONTANELLE PER PURIFICARSI, prima di entrare nel tempio, per lavare le mani e sciacquare la bocca;
- CAMPANA SOPRA L'ALTARE, da far suonare, tirando la corda in paglia cui è attaccata, con lo scopo di annunciarsi al DIO, agli DEI;
- EMA, tavolette votive di legno;
- OMIKUJI, foglietti di carta della fortuna appesi ai rami degli alberi.

Siti, link dedicati:
www.shintoismo.com, per approfondimenti sullo Shintoismo;

Miyajima e Itsukushima (Sezione TEMPLI DAISUKI);

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